Ukulele Terapia

Lo strumento semplice e accessibile perfetto per educatori, terapisti e animatori sociali  


La musica ha un potere curativo riconosciuto fin dall’antichità, in alcuni casi diventa uno strumento reale per migliorare situazioni patologiche e cliniche.

La musicoterapia viene utilizzata ad esempio con persone affette da autismo che tendono a chiudersi in se stesse rifiutando ogni comunicazione con l'esterno ma anche con donne in gravidanza, per  facilitare l'insegnamento scolastico, per la riabilitazione o la terapia in reparti di medicina oncologica, come medicina palliativa, geriatrica e di terapia intensiva. Una preziosa risorsa per  autismo infantile, ritardo mentale, disabilità motorie, Alzheimer e altre demenze, psicosi, disturbi dell'umore, sindromi da dolore cronico, anoressia nervosa.

L’ascolto attivo favorisce un processo di apertura della persona, al di là della propria condizione patologica, al di là del dolore e delle infermità. I metodi utilizzati sono differenti a seconda che si tratti di un singolo o di un gruppo, cambiano rispetto alle finalità che si vogliono perseguire.


L’ukulele entra in gioco nella musicoterapia attiva, in cui l’interazione tra terapeuta e paziente avviene tramite la produzione diretta di suoni, utilizzando la voce o anche semplici oggetti.
Con l'ukulele è molto semplice captare gli stimoli del paziente, riprodurre ritmi o canzoni a lui note anche senza essere un provetto musicista, inoltre fin da subito si può cedere lo strumento ai pazienti più curiosi e interessati, perché è maneggevolissimo. Bambini e adulti potranno esplorarlo e toccarlo autonomamente.

Imbracciando un ukulele è difficile prendersi sul serio e questo è un ottimo punto di partenza anche per un terapeuta, che aiuta a stare in ascolto degli altri e delle loro emozioni. Molti clown di corsia imbracciano uno strumento musicale, spesso proprio una simpatica "chitarrina" a quattro corde.
6 MOTIVI PER UTILIZZARE L'UKULELE IN MUSICOTERAPIA
  1. Ancora più della classica chitarra e di altri strumenti offre maggiore spazio di autonomia al paziente per esprimersi liberamente senza censurare le proprie emozioni. Le competenze apprese sulla chitarra possono essere facilmente utilizzate anche sull’ukulele con qualche piccolo aggiustamento, ma nello stesso tempo l’accesso è facilitato anche per chi non abbia mai preso in mano uno strumento grazie alle dimensioni ridotte.
  2. La tastiera è molto semplice e permette ai terapisti di usare lo strumento più facilmente ma soprattutto ai pazienti di stimolare la motricità fine e quella grossa molto più velocemente che con la chitarra.
  3. Può essere facilmente trasportato e imbracciato anche da pazienti che si trovano allettati o su una sedia a rotelle con limitate possibilità di movimento, può essere suonato in piedi assicurato con una tracolla.
  4. L’ukulele si adatta ai diversi generi musicali, può essere utilizzato con accordature aperte per accompagnare composizioni di qualsiasi tipo.
  5. Le sue corde di naylon sono morbide e non danno nessun problema a contatto con le dita dei pazienti o dei bambini.
  6. La sua cassa armonica risuona come un piccolo tamburo, effetto che viene apprezzato soprattutto dai pazienti ipovedenti.
Può essere un ottimo alleato per migliorare disturbi comportamentali difficili da controllare (wandering e aggressività), far riemergere la volontà di stabilire contatti relazionali attraverso l’utilizzo dei canali non verbali, ridurre l’uso di psicofarmaci, stimolare la comunicazione tra pazienti se si utilizzano tecniche di gruppo, recuperare frammenti di memoria attraverso stimoli sonori e corporei anche per mezzo dell’utilizzo simbolico, scoprire nuovi canali di comunicazione con i familiari, mantenere le abilità motorie e intellettuali residue.

Molte associazioni culturali e benefiche negli Stati Uniti utilizzano l'apprendimento di questo strumento un importante terapia per chi si trova per lunghi periodi allettato in Ospedale.
Ecco il link di un'associazione no-profit che lavora in Florida UkuleleKidsClubInc


Reference: AMTA Monograph Series – Effective Clinical Practice in Music Therapy: Medical Music Therapy for Pediatrics in Hospital Settings; edited by Deanna Hanson-Abromeit, PhD, MT-BC and Cynthia Colwell, PhD, MT-BC; American Music Therapy Association, Inc., ©2008, pp 247-260

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