Songwriting & ukulele con Maru Barucco

Piccolo vademecum per non aver paura della propria creatività 

Scrivere una canzone significa mettere insieme parole e musica ma non solo, anche superare i propri limiti, non giudicarsi e gettare fuori da se i propri sentimenti, sottoporre le proprie idee a revisioni, adattarle alla forma musicale che si vuole dare, mettersi alla prova con strumenti e incisioni anche artigianali. Riascoltarsi, osservarsi, allontanarsi e ricominciare. Insomma un vero e proprio laboratorio creativo a tutto tondo. Siete pronti per questo? Siete pronti a seguire Maru Barucco passo passo e imparare ad esprimervi cantando le vostre canzoni?

Tanti di noi ne hanno una già pronta nel cassetto e non hanno il coraggio di tirarla fuori. Lo faremo insieme grazie all'ukulele, alla sua semplicità, alla sua capacità di mettere al centro voce e melodia.
Cominciamo con semplici esercizi per liberare la creatività e poi sarà proprio Maru Barucco, che di canzoni ne ha composte tante a darci qualche dritta su come costruire la struttura delle canzone (strofa ritornello, annotazioni musicali, step by step).

Liberare la creatività è il primo passo
Riscaldamento
 
CON LA MUSICA
1) prendete canzoni che conoscete già, testi che avete sotto mano e avete suonato con il vostro ukulele: decostruitele, cambiate prima il ritmo, poi il genere  poi gli accordi,  riscrivetela insomma, divertitevi. Non abbiate timore e giocate anche con i vostri mostri sacri, con gli autori che amate di più. E' così che si cresce.
 
PAROLE
2) giocate con le parole: scrivere testi per canzoni è difficile ma molti sono portati per questa forma di poesia. Non bloccatevi di fronte alle parole, lasciatele fluire più che potete, scrivete qualche paginetta ogni giorno, senza giudicare il contenuto, gli errori ortografici, la mancanza di rime, le parole devono fluire. Il processo creativo è un flusso, se creo qualcosa ogni giorno accendo una fiamma, che finirà per alimentarsi e crescere. Non posso pretendere da me stesso che ogni volta che scrivo nasca un capolavoro, devo concedermi di essere nel processo, di dedicarvi tempo ed essere sereno quando mi impegno in questo bellissimo percorso di scoperta.

e adesso siete pronti
la parola a  Maru Barucco





 

 
 
 
Maru Barucco
 
 
Il primo accordo
E' molto difficile scrivere una canzone se prima di ogni cosa non si ha una base musicale. Basta un'idea del ritmo e semplicemente un accordo.
La prima analisi che si dovrebbe fare è quella introspettiva: che tipo di canzone volete scrivere? E' una canzone triste? Sono allegro stamattina? Voglio dedicare una canzone a qualcuno?
Subito dopo quest'analisi, scegliete il vostro primo accordo. 
Non fatevi influenzare dagli accordi maggiori o minori. Non è sempre vero che gli accordi minori evocano atmosfere tristi e quelli maggiori felici. Andate oltre gli schemi.
Potete essere arrabbiati e scrivere un testo come Kiss With a Fist dei Florence and the Machine, LA Maggiore. E potete essere felicissimi e cominciare a comporre una base musicale in FA # minore.
 
So che è più forte di noi, ma non è necessario utilizzare tutta la scala cromatica e tutti gli accordi che conosciamo.
Ricordiamoci sempre che lo strumento che abbiamo tra le mani è un ukulele e sull'ukulele sono le canzoni semplici a dare il meglio, soprattutto se si vuole dare spazio e valore al testo. 
Cercate di bilanciare il testo e i suoi contenuti con la quantità di accordi. E' come quando si mette lo zucchero nel caffè: voglio il caffè con lo zucchero o lo zucchero con il caffè? 
E se il caffè lo volete amaro, buon per voi, un bel pezzo arpeggiato senza testo, ma solo con un bel titolo.

Avete trovato un accordo che vi piace e non avete la più pallida idea di come si chiami? Benissimo.
Inventate, sperimentate, stupite. Dedicate un momento all'accordo che non vi convince e saltellateci sopra fino a trovare l'armonia perfetta.
E non dimenticate le settime, le note sexy della scala.

Il riff
Facciamo finta di avere quattro accordi e ripetiamo più volte questo giro.
E' la nostra strofa, l'abbiamo finalmente trovata.
Registratela sul vostro smartphone così, nuda e cruda.
Quando riascolterete la registrazione, improvvisate qualcosa sopra. 
Potete usare la voce, l'ukulele stesso, un kazoo o i vasetti della salsa. Quando il risultato vi piacerà, avrete il vostro riff.
Il riff distingue una canzone da un'altra, la rende orecchiabile e pronta per essere riconosciuta. 
Altro elemento di distinzione, il ritornello.
Non è necessario che sia diverso dalla strofa e non è necessario nemmeno che ci sia. Ma se lo desiderate, cambiate il primo accordo maggiore della strofa con un accordo minore o viceversa: un ritornello non è altro che questo.
 
E adesso che avete la vostra base musicale, uscite a fare una lunga passeggiata con gli auricolari nelle orecchie o ficcatevi sotto la doccia: avete bisogno di idee.

Le parole
Non ci dormirete la notte.
Quando ci si trova davanti ad una pagina bianca si ha sempre il blocco dello scrittore.
Adesso che siamo vincolati dalla base musicale, tutto deve essere orecchiabile e preciso. Cerchiamo di chiarire l'argomento di cui vogliamo parlare.
Se proprio non ci viene, una buona soluzione per rompere il ghiaccio è quella di scegliere un titolo. Sì, prima di scrivere qualsiasi altra cosa cerchiamo di capire qual'è la prima impressione che vogliamo dare a chi sceglie di ascoltare il nostro pezzo. Cosa penserà l'ascoltatore se metto questo titolo? Sarà curioso? 
Il titolo è un vestito e ciò che vogliamo fare con un testo è metterci a nudo. Cominciamo allora dall'apparenza, dalla copertina e dall'immagine che vogliamo dare di questa storia. 

Il ritornello
Non dovete scrivere in maniera ordinata e precisa: dovete solo ripercorrere quel brainstorming nato sotto la doccia o durante una passeggiata.
Avete trovato una bellissima frase che descrive tutto ciò di cui volete parlare?
Non sprecatela per la prima strofa, mettetela nel ritornello!
Le parole che vengono inserite nel ritornello (che solitamente è la riproposizione di un'idea, per questo viene ripetuta 2 o addirittura 3 volte) sono ciò che della canzone deve restare impresso. Non preoccupatevi di essere ripetitivi: state mandando un messaggio che deve essere ascoltato e chi è disposto ad ascoltare ricorderà.

E se non vogliamo che qualcuno ascolti se non noi stessi? 
Scrivere è comunque il modo migliore per guardarsi dentro, una grossa valvola di sfogo.
Qualcosa che non abbiamo mai avuto il coraggio di dire può diventare un ottimo argomento per la nostra canzone.
A che serve? Come si dice, ce la cantiamo e ce la suoniamo. E va bene così.
 
Quando la vostra canzone sarà pronta, registratela di nuovo.
Registrate ogni passaggio per non dimenticarlo, per poterlo modificare e per poterlo postare sui social network e condividerlo con i vostri amici.
Cantatela a squarciagola, non preoccupandovi mai di stonare o di andare fuori dalla battuta musicale.
Ogni voce è particolare e, a modo suo, perfetta. 
E poi non siete voi a dovervi giudicare.
 
 

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